Abbiamo introdotto nuovi termini di utilizzo per le RFID card sul circuito SEMM by ISCAT. Questi cambiamenti sono stati apportati per garantire una maggiore sicurezza e un’esperienza ottimale per tutti gli utenti interessati alla mobilità elettrica. A partire da oggi, l’iscrizione alla piattaforma THOR è obbligatoria per tutti gli utenti dotati di tessera RFID card.
Continue readingMobilità sostenibile e accessibile per le Valli delle Alpi Cozie
Il Progetto SEMM by Iscat continua con determinazione l’opera di elettrificazione delle valli delle Alpi Cozie, con l’obiettivo di rendere il servizio di ricarica accessibile e funzionale a tutti coloro che attraversano queste incantevoli zone, non solo durante il periodo estivo, ma anche in futuro.
Continue readingTariffa di ricarica ridotta presso le stazioni Fossano1 – BIESSE e Pinerolo5 DC
Per festeggiare le ultime attivazioni sul Circuito SEMM by ISCAT verrà applicata a partire dal mese di Marzo una tariffa promozionale su alcune stazioni di ricarica. La tariffa verrà notevolmente ridotta per tutta la durata della promozione, passando dagli attuali 0,60 €/kWh a 0,22 €/kWh.
Continue readingBonus 80% per acquisto e installazione colonnine di ricarica
Finalmente dopo una lunga attesa è stato aperto lo sportello per la presentazione delle domande per il cosiddetto “Bonus colonnine domestiche 2023”.
Continue readingLavora con noi: installatore e manutentore di impianti fotovoltaici
Lavora con noi: ISCAT S.r.l. è alla ricerca di un installatore/manutentore per impianti fotovoltaici. Candidati ora!
Continue readingRicariche elettriche nei box condominiali: la normativa e le soluzioni SEMM presentate a Restructura 2022
Ricariche elettriche nei box condominiali: la normativa e le soluzioni SEMM presentate a Restructura 2022
Continue readingPubblicato l’avviso per per la misura M2C1-I.2.2 del PNRR: via libera alle domande per Parchi Agrisolari
Via libera alle domande per la realizzazione di Parchi Agrisolari
Continue readingL’auto elettrica in estate: come organizzare viaggi lunghi in EV
Le auto elettriche rappresentano il futuro della mobilità, posizione condivisa dai governi di diversi paesi europei che recentemente hanno annunciato un termine massimo per la vendita di vetture diesel e benzina, compreso tra 2030 e 2035.
Per chi vive in città con facile accesso a stazioni di ricarica di tipologia e potenza differenti il problema dell’autonomia limitata non sussiste e può godersi a pieno i vantaggi di un veicolo elettrico, tra cui comfort e spese ridotte per il rifornimento.
Chi invece per forza di cose ha necessità di viaggiare molto in auto con frequenza quotidiana o chi sta organizzando le proprie vacanze a bordo di un veicolo elettrico deve farsi trovare pronto per superare gli ostacoli che naturalmente gli si pareranno davanti, la maggior parte dei quali dettati dalle nostre abitudini, retaggio dell’utilizzo di veicoli endotermici.
Infatti cambiare le proprie abitudini è assolutamente necessario per un utilizzo consapevole di questa nuova tipologia di autoveicoli; di seguito troverai 4 consigli utili:
- Pianifica il tragitto in anticipo
L’autonomia e la rete di stazioni di ricarica sono fondamentali nella scelta del percorso. Occorre dunque pianificare in anticipo le soste per ricaricare la batteria, avendo anche cura di fermarsi con abbastanza autonomia per eventualmente ripartire e percorrere qualche decina di chilometri in più, nel caso la colonnina scelta sia occupata o non funzionante (in pratica è bene avere sempre un “Piano B”).
La scelta inoltre deve anche essere fatta in base alle proprie esigenze, valutando le diverse colonnine a disposizione in una data area per selezionare quella più adatta alla propria vettura e al tempo a disposizione.
A questo scopo consigliamo l’utilizzo di aggregatori di settore, in grado di raccogliere su una mappa virtuale tutte le colonnine presenti corredate da informazioni e indicazioni sul tragitto. Il più utilizzato in Italia è NextCharge, che puoi scaricare direttamente da qui e dove puoi trovare censite anche le colonnine del Circuito SEMM by ISCAT. - Porta con te connettori e adattatori
Fortunatamente il mercato dei connettori per la ricarica elettrica è standardizzato, per cui la compatibilità è assicurata praticamente ovunque nel mondo. Puoi approfondire il discorso sugli standard nella nostra pagina dedicata, consultabile qui.
Potrebbe tuttavia succedere di dover ricorrere a connessione al di fuori di questi standard, utilizzando magari prese domestiche, ad esempio in strutture ricettive non attrezzate con connettori Tipo2 per la ricarica di veicoli elettrici.
In questi casi avere con se adattatori per Schuko, prese tripolari industriali interbloccate o il caricatore portatile dato in dotazione con l’auto è un valore aggiunto e permette la ricarica un pò ovunque, anche se a bassa potenza e con tempi dilatati. - Attenzione alla modalità di guida
Naturalmente i lunghi viaggi in autostrada a velocità sostenuta riducono l’autonomia dell’auto più velocemente, per cui a parità di carica della batteria percorrerai meno chilometri in regime autostradale. Oltre a questo bisogna anche tenere conto di due aspetti fondamentali: evitare uno stile di guida aggressiva e utilizzare il climatizzatore in maniera oculata.
L’insieme di questi tre fattori infatti, se trascurati, limiterà notevolmente le possibilità di spostamento con la propria auto elettrica dato che l’autonomia sarà ridotta. - Scegli una struttura ricettiva attrezzata
Il settore turistico è quello più sensibile (e, per forza di cose, al passo con i tempi) rispetto alla mobilità elettrica.
Moltissime strutture ricettive (hotel, agriturismi, B&B) sono già attrezzate con strutture di ricarica ad uso interno riservate ai propri ospiti.
Il consiglio è dunque quello di scegliere dove pernottare in funzione della presenza o meno di stazioni di ricarica interne, il cui utilizzo può essere gratuito o a pagamento a discrezione del titolare.
Viaggiare in elettrico può essere estremamente confortevole e stressante allo stesso tempo e, per quanto sia fastidioso, necessita di un cambio di abitudini nella gestione della propria auto.
Ma, se si è disposti a farlo, vi assicuriamo che non tornerete indietro.
Lago Solare si reinventa: un progetto a supporto degli insetti impollinatori
Dopo dodici anni di attività il parco fotovoltaico Lago Solare di Cervignasco introduce un ulteriore miglioria in chiave ecosostenibile.
Nella seconda settimana di Aprile sono state seminate 6000 metri lineari di essenze allo scopo di incrementare l’attività degli insetti prònubi, importantissimi e responsabili dell’impollinazione, di cui fanno parte anche le api.
Grazie all’interessamento di ISCAT, eVISO, l’azienda agricola Bertero e l’azienda agricola Lovera è stato messo in atto il progetto “Oasi fiorite per la biodiversità”, promosso e realizzato dalla Regione Piemonte in collaborazione con la Fondazione Agrion, attiva nella ricerca e sviluppo in campo agricolo.
Migliaia di metri di essenze, di cui principalmente facelia, sono stati seminati nei corridoi erbosi che separano le strutture di produzione fotovoltaica ad inseguimento che compongono Lago Solare, trasformandolo in un porto sicuro per gli insetti impollinatori in una zona dall’alto valore agricolo.
Aldo Brustolon, che ha seguito in prima persona l’implementazione del progetto nel parco spiega che “In questo caso la sperimentazione della biodiversità viene fatta all’interno di parchi fotovoltaici a terra. L’obiettivo è quello di arricchire gli ambienti agricoli di superfici con fioriture che riescano a garantire un approvvigionamento di alimenti per gli insetti pronubi, indispensabili per l’impollinazione. Iscat ha aderito con il Lago Solare, ed eVISO ha coinvolto l’azienda agricola Bertero, storico cliente, per allargare la sperimentazione”.
Il progetto
Il tema della conservazione della biodiversità e della salvaguardia degli insetti impollinatori è venuto a galla già da diversi anni e finalmente iniziano a essere ideate e messe in atto diverse iniziative, tra cui appunto il progetto “Oasi fiorite per la biodiversità”.
L’impollinazione è fondamentale per il settore agricolo e allo stesso tempo per tutto il nostro ecosistema: occorre quindi arricchire le zone agricole e gli ambienti urbani con porzioni di terreno ricche di fioriture che riescano a fornire un ottimo approvvigionamento di alimenti per le diverse popolazioni di insetti in diversi periodi dell’anno.
La riproduzione delle piante selvatiche così come quella delle colture sono estremamente dipendenti dal processo di impollinazione che di conseguenza influisce su una larga parte degli alimenti di cui ci nutriamo. Di conseguenza la salute degli insetti impollinatori interessa, oltre agli apicoltori, anche gli agricoltori e gli allevatori. A causa dei cambiamenti climatici e di altri fattori di natura comunque antropica, la sopravvivenza dei pronubi non è mai stata più a rischio: circa il 40% delle specie di invertebrati come api e farfalle rischiano di scomparire. Infatti quasi il 10% delle specie di api europee sono a rischio estinzione.
L’obiettivo del progetto è quindi quello di ripensare e ristrutturare il nostro territorio per garantire il cibo necessario per la sopravvivenza degli insetti impollinatori, tra cui le api domestiche e i loro parenti selvatici.
Promosso dalla Regione Piemonte e dalla Fondazione Agrion con l’adesione di ISCAT ed eVISO, “Oasi fiorite per la biodiversità” rappresenta un passo nella giusta direzione in piena sintonia con gli obiettivi della Agenda ONU 2030. Ognuno può fare la propria parte per aiutare gli insetti impollinatori nella propria zona, al sito https://www.agrion.it/oasi-fiorite-per-la-biodiversita/ è possibile trovare consigli per trasformare i propri giardini e cortili in piccole oasi fiorite ospitali per i pronubi.
L’auto elettrica in inverno
L’inverno e le basse temperature sono arrivate già da diverso tempo e chi possiede un’auto elettrica probabilmente si è accorto che l’autonomia è progressivamente calata mano a mano che la temperatura esterna è scesa.
Si tratta di un fenomeno ben noto e che non ha nulla a che fare con il degrado della batteria. Infatti, con il ritorno della bella stagione, l’autonomia tende a salire nuovamente.
Le auto elettriche, come sappiamo, “patiscono il freddo”, in alcuni casi anche in maniera sensibile. In queste condizioni, l’energia elettrica accumulata dalla batteria viene utilizzata sia per riscaldare l’abitacolo, sia per portare le celle alla giusta temperatura, e ciò si traduce in un aumento dei consumi. Gli accumulatori, infatti, devono essere mantenuti entro un preciso range di temperature per poter funzionare al meglio.
Al di sotto di una certa temperatura, le reazioni chimiche avvengono più lentamente e quindi la batteria perde di efficienza. Il freddo, dunque, porta ad un calo dell’autonomia e pure della potenza massima a cui il veicolo può essere ricaricato in corrente continua DC.
Proprio per questo, molte auto elettriche dispongono solitamente di un sistema che va a preriscaldare il pacco batteria per consentire la massima resa possibile. I modelli più recenti possono anche montare la pompa di calore che ottimizza i consumi del sistema di climatizzazione, limitando la perdita di autonomia.
Utilizzando un range di temperature pari a 21° nella bella stagione e tra 1° e 7° della stagione invernale, la perdita di autonomia è mediamente tra il 15% e il 20% del totale, con differenze anche sostanziali in base a modello e costruttore.
Per proteggere la batteria, molte auto limitano la potenza massima di ricarica fino a che l’accumulatore non raggiunge una temperatura adeguata. Se l’auto dispone del sistema di precondizionamento è consigliabile preriscaldare l’accumulatore prima di avviare il processo di ricarica. In alternativa, è consigliabile effettuare il rifornimento di energia al termine di un viaggio.
Se disponibile è meglio utilizzare i sedili riscaldati che consumano meno energia del climatizzatore. Se possibile è anche consigliabile diminuire la frenata rigenerativa che potrebbe comunque essere ridotta fino a che la batteria non si scalda. In casi estremi, una frenata rigenerativa eccessivamente potente potrebbe portare a reazioni impreviste dell’auto. E per chi possiede una Tesla, il suggerimento è quello di lasciarla collegata ad una presa di corrente. Avendo un sistema di gestione termica della batteria attivo, l’auto utilizzerà l’energia della rete elettrica e non quella della batteria.
Come ogni batteria inoltre è consigliabile evitare di esporre la propria auto elettrica alle rigide temperature della notte invernale sistemandola in un luogo riparato.
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